|
Comunicato stampa Target
|
Nel 1978 Faust'O per primo indica la strada per una canzone
italiana rinnovata e capace di evolvere in direzione della qualità
e della ricerca nello stesso tempo. Da “Suicidio” (78) e “Poco Zucchero” (79) a “J'accuse...Amore Mio” (80) e Faust'O (83), passando per l'inevitabile “Out Now” (82), in uno stile personale e mai prevedibile, Faust'O ha saputo coniugare le forme rivedute della canzone “anni 70” con tecniche proprie della musica elettronica contemporanea, in modo sempre consapevole e puntuale. E puntualmente questo nuovo disco, “Love Story”, si pone di diritto come polo di riferimento per un nuovo corso della canzone elettronica, che tende ad annullare definitivamente l'attuale frattura tra musica d'ascolto e musica di consumo. Proprio la consapevolezza estrema e la ricerca tra i modi dell'espressione musicale più immediata hanno prodotto un lavoro che, pur agendo in direzione di una sintesi, fa di questa un semplice punto di partenza. L'aspetto primitivo dei brani di “Love Story” è proprio il segno della volontà di ridefinire, anziché proseguire, una tradizione musicale, aprendosi alla possibilità di sviluppi diversi. Se in questo materiale apparentemente scarno sono evidenti le forme distintive della musica leggera dei nostri giorni, dall'altra parte sicuramente più numerose sono le soluzioni che tendono ad abbattere i muri in ogni direzione, dall'assenza della modulazione tonale al progressivo dissolversi della struttura-canzone sostenuta dal prevedibile alternarsi di strofa e ritornello, all'esclusione di qualsiasi barocchismo strumentale e vocale. La musica di “Love Story” dunque, non rivolge la propria attenzione alla possibilità del raccontare, ma alla possibilità delle forme, nella misura del loro procedere. E proprio forma e misura, modificando modi e condizioni, danno il senso dei mutamenti. |
Love story
recensione
|
Non ha mai amato le vie facili.
Dal 1978 provoca, rischia, accusa.
L'approdo è questo "Love
Story", realizzato con mezzi scarni ma ricco di suggestioni.
Sono 6 brani.
Da citare: " Exhibition of love", "The
Heat", "Clouds Over Thin Paper".
|
|
Ciao 2001 di M.I. 1986
|
È con enorme piacere che salutiamo
il ritorno su vinile, dopo oltre due anni di assenza, di uno dei
solitari maestri dell'attuale musica italiana più evoluta e
modernista per forma e contenuto. Cinque album dall'esordio del
1978 al "Faust'O" dell'83; cinque gioielli rimasti
ingiustamente sconosciuti al grosso pubblico: nei quali però era
stata già scritta gran parte dei percorsi e degli itinerari
sonori seguiti in seguito dalle menti più brillanti del moderno
pop italiano, da Enrico Ruggeri a Garbo, per non citare che i
primi nomi che ci vengono in mente. Come parecchi autentici
iniziatori (vedi in Inghilterra Brian Eno), Faust'O è molto
schivo e solitario, e certo ha dovuto soffrire di questa voluta
carenza di auto-promozione pubblicitaria.
Anche questo nuovo album,
come tutti i precedenti, si pone all'avanguardia della ricerca e
della novità perseguita con radicale intelligenza. Prodotto da
Angelo Carrara, con un organico ridotto all'osso (basso, batteria
e tapes), Faust'O, nel corso di sei brani lunghi e densi percorre
itinerari inesplorati (un solo lontano antecedente: il misterioso
e sotterraneo LP "Outside The Dream Syndicate", di Tony
Conrad con i Faust). Sei veri oratori underground: incatenati in
una struttura eminentemente circolare, l'uno vale l'altro. Un
ritmo ossessivo, al tempo
stesso ipnotico e tribale; una voce miracolosamente sepolcrale e
assente, solenne e mono-tonica come una misteriosa
eco di sapore gotico-medievale. Una rock music disincantata e
ascetica, dove i confini tra musica d'ascolto e musica di consumo
si sgretolano e tendono a confondersi.
|
|
UN MANTRA INFINITO
|
Come un Mantra una nenia
infinita Love Story capitò nel freddissimo inverno 1985/86 quasi
a voler stravolgere definitivamente i canoni classici dell'italica
canzone. In questi tempi sanremesi è cosa giusta ricordarlo e
editare tutti i testi per quello che potevano valere. Come ebbe
modo di dire lo stesso FAUST'O (tratto dal libro I NOSTRI
CANTAUTORI di Baldazzi, Clarotti, Rocco)
"E' una maniera per tirare le fila del discorso, per fare piazza pulita, proponendo una esasperazione della canzonetta realizzata denunciandone la ripetitività. Nelle "canzoni"di LOVE STORY ci sono un basso e una batteria, una voce e una linea melodica, che si ripetono e tornano ciclicamente su se stesse. I testi non vogliono dire nulla di importante, sono lì solo in funzione sonora e melodica.
__________________________________________________________________________________
|
Faust'o
sabato 10 novembre 2012
1985 Love Story
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.