Faust'o

Faust'o

sabato 10 novembre 2012

1982 Il Caso Faust'O



Di Antonio Orlando Ciao 2001 1982 (?)
Dopo tre dischi il rapporto fra Faust'O e la sua casa discografica, la CGD, si è interrotto.
Una storia normale nell'ambiente discografico, anche se molto spesso non fa notizia la risoluzione di un contratto discografico interessati come si è (oltre che sepolti) dao bollettini di pubblicazione, dalle classifiche di vendita dei TOP 20 o dei clamori del concerto imminente o appena passato – e comunque da tutto ciò che accade, che si può toccare e vedere.
Nel caso di Faust'O invece (ma il discorso potrebbe essere esteso a molti altri) le cose non sono “accadute”, sono invece rimaste nel limbo delle promesse e delle “belle speranze” forse nemmano senza colpe specifiche di una delle due parti se non quella di una divergenza totale di opinione e di un'estrema volontà di perseguire fino in fondo le proprie differenti finalità.
In questo senso il caso CGD/Faust'O è indicativo dello stato di malessere diffuso tra musicisti e discografici che è alla base di tanti problemi che affliggono il nostro mercato – non ultimo il lento ricambio di nomi e di volti e il lentissimo allineamento dello stesso alle prospettive europee.
Con “Suicidio, “Poco Zucchero”, “J'Accuse...Amore Mio”, Faust'O a partire dal '78 aveva indicato una strada italiana per quel suono freddo e “tecnologico” che in Italia consumiamo in dosi massicce attraverso i canali dell'importazione ma che alcuni musicisti nostrani stanno realizzando in contrapposizione con la fissa “solarità” di un Dalla o di un Daniele.
L'anno scorso poi questa teorizzazione aveva significato il presagio di una guerra imminente e quanto fosse attuale quell'intuizione di Faust'O lo sappiamo adesso che giochiamo a rimpiattino con i Pershing e i Cruises.
Purtroppo a tutto questo non ha fatto riscontro il successo, l'impalpabile e importante “successo” che è la spinta (e l'autorizzazione) stessa della ricerca; il solito circolo vizioso: << se non si ha successo non si va avanti e per aver successo bisogna andare avanti>>.
Invece a Faust'O sono rimasti lusinghieri apprezzamenti della critica e di alcune frange di pubblico e più niente.
Perché?
<<In tre anni ho fatto solo dieci concerti e per di più organizzati male.
Invece sento sempre più che la mia musica è da suonare sul palco; proprio per questo ora sto lavorando con un gruppo finalizzando questo lavoro sopratutto all'attività dal vivo>>.

Ciò che è mancato secondo Faust'O è stato il contatto con il pubblico e in questo non è stato aiutato dalla sua casa discografica.
<< anche se proprio all'interno della CGD c'è l'esempio di un nome che ha costruito la propia vendibilità discografica grazie ai numerosi concerti fatti: Pierangelo Bertoli>>.

Quali le possibilità di soluzione?
<<Per ora rientro in sala a mio nome realizzando materiale che ho elaborato in questi ultimi mesi ma senza avere l'assillo del disco da pubblicare o del Discoring di turno a tutti i costi.
Comunque dopo tre anni di inattività non ho certo paura di stare senza contratto un po' di tempo>>.

Parole amare queste che difficilmente si sentono nelle dichiarazioni di poetica rilasciate puntualmente nelle interviste, ma parole che illuminano un aspetto importante del music-business, ovvero quello della musica senza “business” che riduce tutto a un'attività amatoriale e dopolavoristica con buona pace della professionalità e dello sviluppo.
___________________________________________________________________________________

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.